A tre giorni dalla proiezione del film a Firenze, intervistiamo Patti Rundall, Policy Director di Baby Milk Action, il gruppo IBFAN inglese che ha dato ospitalità ad Aamir Raza, il protagonist del film, quando ha dovuto lasciare il Pakistan. Patti, che ha collaborato con la produzione del film come consulente, sarà sabato prossimo al Cinema Odeon insieme a Mike Brady (Campaigns and Networking Coordinator) e al sig. Aamir Raza.
Perchè è importante che la gente venga a vedere questo film?
Non conosco nessun essere umano a cui non importi della sopravvivenza dei bambini. Questo film aiuterà ognuno di noi a comprendere un po’ di più come i diritti dei bambini alla vita e alla salute siano calpestati – se non si mette un rigido controllo e se non si regolamenta il potere delle multinazionali.
Quindi, non è solo un film sull’allattamento?
Tigers non è soltanto un film sullo scandalo del latte in polvere, o sulle “talpe” e i “pentiti”, ma ha una enorme rilevanza per tutto il nostro lavoro sulla salute infantile, sulle multinazionali, sulla responsabilità, sulla trasparenza, e molto altro ancora. É un film sull’importanza di non soffermarsi su cosa le compagnie dicono, ma di andare a vedere cosa effettivamente fanno.
É vero che la realizzazione di questo film è stata difficile?
Si, e lo dimostra il fatto che ci sono voluti 15 anni per trovare qualcuno disposto a finanziarlo. Un film quasi impossibile da realizzare! C’è voluta tutta la perseveranza del regista, che era determinato a raccontare questa storia e non si è arreso finché non è riuscito a superare tutti i problemi che si sono presentati.
Come e dove vive oggi il sig. Aamir Raza?
Aamir oggi guida un taxi a Toronto, in Canada. Da qualche anno ha potuto finalmente avere la famiglia con sé, e la realizzazione di questo film, rimasto in sospeso per così lungo tempo, lo rende oggi molto soddisfatto. Ma è stata veramente una dura impresa, con molti momenti di scoraggiamento e disperazione.
C’è qualcosa in particolare che vorresti dire a chi verrà sabato prossimo all’Odeon a vedere il film?
Sì, ci sarebbero un sacco di cose che vorrei dire… ma prenderebbe troppo tempo! Vorrei invitare tutti a riflettere e a fare molta attenzione alle sponsorizzazioni ed alle collaborazioni con le compagnie: distraggono dai propri veri doveri – proteggere la salute e i diritti dei bambini e impedire che le ditte commerciali possano provocare danni. Sostenete IBFAN e tutti coloro che si battono per norme efficaci (a livello nazionale, europeo e mondiale) per assicurare che il marketing non impatti in modo così pesante sulla salute e sopravvivenza dei bambini.
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