In questi ultimi tempi fioriscono le trasmissioni televisive rivolte ai genitori di bimbi piccoli, non sempre si può dire che vengano offerte informazioni coerenti e indipendenti da interessi commerciali, come richiede il Codice e come richiedono anche le Linee Guida per l’Allattamento del Ministero della Salute!
Ecco il commento di IBFAN Italia su una di queste trasmissioni:
A CONTI FATTI… ALLATTARE È MEGLIO, MA INTANTO IN TV SI PROMUOVE L’ALIMENTAZIONE ARTIFICIALE!
Oggi vi presentiamo Genny, al VI mese di gravidanza, il suo bambino si chiamerà Tommaso e lei non vede l’ora di conoscerlo. È tutto pronto, anche se lei non sa quanto Tommaso inciderà sul suo bilancio…
Inizia così il servizio dedicato a QUANTO COSTA UN NEONATO NEL SUO PRIMO MESE DI VITA, trasmesso dal programma Rai “A conti fatti “ del 23/2/151.
La signora Genny, accompagnata dalla presentatrice, fa il suo shopping in un negozio specializzato, dove ovunque sono in mostra prodotti per l’alimentazione infantile che dovrebbero essere inutili e che, secondo il Codice, non dovrebbero essere promossi.
Accontentandosi del “minimo indispensabile”, Genny spende la bella cifra di 1122,14 euro per una serie di accessori sicuramente non tutti essenziali come si vorrebbe far credere – ad esempio, i passeggini si trovano anche usati, e nella lista ci sono anche 4 pacchi di salviette, un detergente corpo e capelli e un ricco guardaroba). Nel mucchio degli acquisti ci sono anche un piccolo biberon, una confezione di ciucci, una confezione di latte in polvere, non viene neanche ipotizzato che Genny possa farne a meno, e si sorvola sul fatto che la promozione di questi oggetti è proibita dal Codice, nessuno dice a Genny che anzi è meglio non usare ciucci o biberon nel primo mese… povero Tommaso!
Presentare latte artificiale e biberon fra gli acquisti necessari ancora prima che il bambino nasca costituisce una violazione del Codice e contribuisce a promuovere l’alimentazione artificiale come pratica normale.
Tuttavia, il meglio deve ancora venire!
Genny nonostante il conto salato non vede l’ora di spendere tutti questi soldi per il suo piccolo Tommaso: in questo possiamo dire che rappresenta la maggior parte delle madri, che ovviamente desiderano il meglio per i loro bambini e, se necessario, non badano a spese!
Proprio per questo, i genitori avrebbero bisogno di informazioni coerenti e indipendenti su cosa veramente è utile acquistare, cosa è superfluo e cosa invece è meglio non comprare perché potenzialmente dannoso!
Termina il servizio, e la trasmissione ritorna in studio, dove la prima scena è una ZOOMata su un vasto assortimento di prodotti industriali per l’alimentazione complementare, tutti di una nota e riconoscibilissima marca, nonostante un cartellino sul marchio. La presentatrice esordisce dicendo che oltre ai pannolini, probabilmente servirà anche latte in polvere, ma per fortuna ci sono i due ospiti che aiuteranno i genitori a scegliere il migliore: il Dottor Bruno Scarpa, responsabile dell’Ufficio del Ministero della Salute e il Dottor Giovanni Corsello, pediatra e presidente della SIP, Società Italiana di Pediatria.
La prima domanda a cui deve rispondere il dottor Corsello è: “quanto è importante il latte materno?” Com’era prevedibile, il dottor Corsello risponde magnificando l’ineguagliabilità del latte di mamma e del suo ruolo per la protezione da molte malattie, e aggiunge “è l’alimento che tutti i neonati dovrebbero assumere per almeno il primo anno di vita”, salvo poi confermare le parole della presentatrice, cioè che tuttavia, ciò è possibile “se madre natura vuole e può”, il che è in effetti vero. Peccato che né la presentatrice, ma neanche il dottor Corsello, ci dicano che Madre Natura, da parte sua, dota quasi il 100% delle femmine di specie umana di ghiandole mammarie perfettamente funzionanti, e che se invece nel nostro paese la stragrande maggioranza di mamme interrompono anzitempo l’allattamento, non è certo a causa di Madre Natura ma del fatto che queste madri non hanno probabilmente ricevuto né informazioni nè assistenza adeguata per iniziare a proseguire l’allattamento, mentre probabilmente sono state confuse da messaggi commerciali e informazioni fuorvianti, proprio come quelli che offre questo programma!
Di fatto, quindi, il messaggio che passa è che nella maggior parte dei casi si deve ricorrere al latte artificiale, verrebbe da dire, citando Leopardi, che Madre Natura è piuttosto una MATRIGNA!
Questa non rappresenta una violazione di un articolo del Codice, ma dello spirito del Codice, che richiede che le informazioni per i genitori siano coerenti e indipendenti da interessi commerciali. Peraltro, ci chiediamo e chiediamo al dottor Corsello: serve veramente alle mamme essere informate sui vantaggi dell’allattamento2 o non sarebbe forse più utile rassicurarle del fatto che tutte possono allattare, e magari essere aiutate a trovare aiuto in caso di dubbi o problemi?
Ecco che allora la conduttrice chiede al Dottor Scarpa come scegliere al meglio il latte artificiale. Il Dottor Scarpa afferma che esiste un rigoroso quadro normativo che regola la composizione del latte artificiale, la sicurezza e l’etichettatura, ricordandoci che deve riportare l’indicazione sulla superiorità del latte materno e sul fatto che l’uso del prodotto deve avvenire dietro consiglio del Pediatra.
Perché il dottor Scarpa non ci dice che la maggior parte delle marche non rispetta questa legge, poiché non riportano sulle confezioni indicazioni a norma di legge per la ricostituzione del latte in polvere3?
Ma arriviamo al VI mese di vita del lattante, quando cioè è opportuno iniziare l’alimentazione complementare. La parola torna a Corsello, che quindi prosegue con i suoi consigli: a sei mesi il latte non è più sufficiente e occorre quindi integrare con proteine, calorie, fibre… Si afferma che dal VI mese il 50% del fabbisogno calorico del lattante deve provenire da cibi diversi dal latte. Nel frattempo, la telecamera illustra cibi industriali per l’infanzia (chiaramente etichettati “da 4 mesi”, in violazione del Codice).
In realtà l’alimentazione complementare è una tappa dello sviluppo che segue tempi e modalità individuali, e ai genitori si dovrebbe insegnare a riconoscere i segnali del bambino. Peraltro, ci risulta che secondo l’OMS il latte materno dovrebbe rimanere l’alimento principale per il primo anno di vita, e nella pratica molte madri vedono che i loro bambini non sono pronti ad ingerire grandi quantità di cibi solidi fino a 8, 9 mesi o anche più tardi. Comunque, il Codice OMS-UNICEF vieta prodotti etichettati “dal IV mese”.
La presentatrice afferma ora: “Quello che troviamo in commercio è sicuro, immagino… ma si può anche preparare in casa?” “si, possiamo farlo a casa ma entro certi limiti perché il lattante nel primo anno di vita ha esigenze di tipo nutrizionale e di sicurezza, quindi è importante che quello che gli si offre rispetti questi due parametri” è la risposta del dottor Corsello, mentre la telecamera continua a mostrare prodotti industriali per l’alimentazione dei bambini piccoli.
… Il messaggio che passa, è quindi che non sempre l’alimentazione casalinga può garantire requisiti di sicurezza, mentre i prodotti industriali si. Ma è proprio vero?!?
E i latti di proseguimento? L’OMS dice che sono inutili, perché il latte 1 è perfettamente idoneo anche quando inizia l’alimentazione complementare. IBFAN afferma che sono stati inventati solo perché la normativa europea ha vietato la pubblicità dei latti di tipo 1, quindi più per esigenze di mercato che di tipo nutrizionale. Il dottor Corsello afferma che la differenza rispetto ai latti 1 è che sono più palatabili. La cosa su cui fare attenzione, secondo Corsello, è di non usare latte vaccino durante il primo anno di vita del bambino.
Non si poteva spendere qualche parola in più sul proseguimento dell’allattamento?
Alla fine, la nostra opinione è che questa trasmissione ha di fatto offerto una vetrina per le compagnie produttrici di sostituti del latte materno, biberon e tettarelle. Per quanto riguarda le famiglie, ci sembra che invece di aiutare i genitori a fare scelte oculate, sia per il portafoglio che per la salute, si siano date informazioni confuse.
Si poteva fare meglio o di più, su un canale della TV pubblica, per offrire una corretta informazione sull’alimentazione del lattante nel primo mese di vita e oltre? Probabilmente si, e non siamo i soli a dirlo – vi invitiamo a leggere i commenti che sono stati postati sul sito della Rai alla trasmissione, visibili al link riportato in nota 1, che esprimono giudizi piuttosto netti.
In attesa di trasmissioni televisive che si ispirino alle Linee Guida Ministeriali per l’allattamento, e rispettino il Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno, IBFAN Italia spera con questo breve articoletto di rispondere a quanti ci hanno scritto per esprimere il loro scoramento e sdegno per il contenuto della trasmissione in oggetto
Con l’occasione, vi segnaliamo una pubblicazione gratuita su come risparmiare quando arriva un bambino:
Genitori e bebè, naturalmente a costo zero
http://www.allattandoafaenza.blogspot.it/p/libricino-buone-pratiche-gaaf.html
e il nostro Occhio al Codice speciale Alimentazione Complementare: https://www.ibfanitalia.org/wp-content/uploads/2012/11/occhio_al_codice_ott12.pdf
2 Peraltro, parlare dei vantaggi dell’allattamento offre una visione distorta secondo cui la normalità è l’alimentazione artificiale, come detto sopra, ed è funzionale non alla promozione dell’allattamento ma del biberon!
3 Vedi DM 82/2009 art.9 comma 4; vedi anche: http://www.acp.it/wp-content/uploads/Quaderni-acp-2008_151_40.pdf
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