Segnaliamo un articolo pubblicato nell’agosto del 2012 sul Journal of Human Lactation (Abrahams SW. Milk and social media: online communities and the International Code of Marketing of Breast-milk Substitutes. Journal of Human Lactation 2012;28:400-6. Il riassunto in inglese si può leggere a questo link: http://jhl.sagepub.com/content/28/3/400.abstract) perché mostra come il Codice Internazionale sia sistematicamente violato da produttori e distributori di sostituti del latte materno sui cosiddetti social media (Facebook, YouTube, blog, ecc). L’autrice ha esplorato i social media più popolari negli USA usando il Codice Internazionale come riferimento per un marketing etico. Ha cercato sui siti esplorati la presenza delle 11 marche di latte artificiale commercializzate negli USA. Ha scoperto che tutte le ditte produttrici erano presenti sui social media nelle pagine degli stessi, attraverso link interattivi dai siti internet delle ditte, mediante applicazioni da scaricare sul cellulare, con video la cui visione è raccomandata ai genitori, e addirittura con finanziamenti e sponsorizzazioni su blog rivolti a genitori.
Tutte queste presenze sono mirate a promuovere l’uso dei prodotti, anche quando ciò non è trasparentemente ed esplicitamente detto, e si tratta ovviamente di violazioni del Codice Internazionale, come del resto IBFAN Italia aveva mostrato nell’ultima edizione de Il Codice Violato. Tutto ciò comporta nuove strategie di monitoraggio del rispetto del Codice.
L’autrice conclude raccomandando che di queste nuove forme di marketing si occupi l’Assemblea Mondiale della Salute con un’apposita risoluzione.
0 commenti