IBFAN Italia e tutti i gruppi IBFAN del mondo si adoperano affinché allattare ritorni ad essere normale, e affinché le donne siano libere di decidere come alimentare i propri figli, sulla base di informazioni coerenti e indipendenti da interessi commerciali e senza dover subire condizionamenti culturali o sociali creati da scorrette pratiche di marketing.
Tuttavia siamo rimasti stupiti nel leggere come il Governo degli Emirati Arabi Uniti abbia deciso di tutelare il diritto dei bambini ad essere allattati. Non si tratta di un progetto di promozione delle buone pratiche tipo “Ospedale amico dei bambini”, o di un programma di formazione degli operatori sanitari del paese, e neppure di una legge a tutela delle mamme lavoratrici. Non si tratta nemmeno di una legge che obbliga le aziende presenti nel paese, e le strutture sanitarie, al rispetto del Codice OMS-UNICEF per la commercializzazione dei sostituti del latte materno. Quella messa a punto è una legge denominata Child Rights Law (legge sui diritti del bambino) che prevede in un suo articolo l’obbligo per le donne ad allattare per almeno due anni!
Ovvero, si mira a tutelare con la legge il diritto del bambino a ricevere la migliore alimentazione possibile e la migliore garanzia possibile di salute e sviluppo, senza tenere conto di quello della donna di decidere su come alimentare i propri figli.
Non possiamo che rimanere attoniti: questa legge può influire negativamente sulla percezione, da parte delle donne, dell’allattamento come di una schiavitù e di un obbligo, invece che di una pratica normale e un diritto che deve essere tutelato.
Leggi qui come un giornale statunitense ha riportato la notizia:
http://www.huffingtonpost.com/2014/01/30/united-arab-emirates-breastfeeding-law_n_4689740.html
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